L’artrosi è una malattia cronico degenerativa che causa una riduzione della cartilagine articolare. I capi articolari, con la diminuzione del supporto cartilagineo, non trovano più lo spazio per svolgere la loro normale funzione meccanica e iniziano ad avvicinarsi sino a quando non entrano in contatto diretto l’uno con l’altro. Questo processo si accompagna ad una sintomatologia dolorosa associata ad una riduzione della mobilità articolare.
Il ginocchio è la parte anatomica che unisce la coscia al polpaccio e lo fa attraverso due sistemi articolari distinti: l’articolazione femoro-tibilale e l’articolazione femoro-rotulea. Questa sua complessità espone il ginocchio a diverse problematiche tra le quali vi è l’usura della superficie cartilaginea che puo’ essere secondaria, post-traumatica o primaria cioè conseguente a diversi fattori quali predisposizione genetica, età, peso, malattie reumatiche, etc…L’usura della superficie articolare cartilaginea conduce gradualmente alla gonartrosi (termine medico per definire l’artrosi del ginocchio), che in alcuni casi può colpire sia il ginocchio destro che sinistro (gonartrosi bilaterale).I soggetti potenzialmente a rischio di gonartrosi sono le persone in età avanzata, gli individui in sovrappeso e coloro che, per questioni lavorative o legate allo stile di vita, sottopongono l’articolazione del ginocchio a uno stress notevole (impiegato che trascorre molto tempo in piedi, operaio che trasporta frequentemente dei pesi eccessivi, sportivo che pratica abitualmente attività fisiche intense…).
SINTOMI
I sintomi principali della gonartrosi sono la zoppia, il crepitare dell’articolazione e il dolore quando si cammina o corre. La sensazione di dolore può sparire o attenuarsi durante il riposo .La riduzione dello spessore cartilagineo all’interno dell’articolazione può provocare una fastidiosa sensazione di rigidità dell’articolazione e con il progredire della malattia si può riscontrare una certa riduzione della capacità motoria del soggetto afflitto. Spesso vi sono vizi in varismo o valgismo del ginocchio che appare gradualmente sempre più deforme. Nella fase iniziale si potrebbe notare gonfiore a livello articolare e la formazione di cisti nella zona posteriore.. A causa del dolore i soggetti colpiti da gonartrosi tendono ad assumere involontariamente delle posture sbagliate che a lungo andare possono avere conseguenze negative su tutto l’apparato muscolo-scheletrico.
DIAGNOSTICA
La diagnosi di artrosi potrà essere confermata dall’esame radiografico del ginocchio, che è in grado di evidenziare il restringimento del tessuto cartilagineo e la vicinanza dei capi articolari. In fase iniziale possono essere utili RM o TC.
TRATTAMENTO
Terapie e cure per la gonartrosi variano a seconda dello stadio della patologia e delle condizioni fisiche del paziente. In caso di sovrappeso, ad esempio, potrebbe essere utile iniziare a sottoporsi ad una dieta per diminuire il carico sull’articolazione. Un’adeguata terapia farmacologica o trattamenti conservativi quali fisioterapie o cicli infiltrativi possono venire in aiuto e tenere sotto controllo i sintomi dolorosi almeno temporaneamente. Svariate sono le sostanze che si possono infiltrare: corticosteroidi e anestetico a puro scopo antalgico, sostanze che ‘supplementano’ la cartilagine articolare, di origine sintetica quali l’acido ialuronico o di origine naturale quali il PRP o derivanti dal tessuto adiposo o dai monociti.
CHIRURGIA
La chirurgia del ginocchio ha raggiunto oggi risultati notevoli e le tipologie d’intervento sono molteplici. Le soluzioni di tipo essenzialmente correttivo (osteotomie) sono finalizzate a riallineare l’arto rallentando il processo di degenerazione articolare e sono indicate nei pazienti in cui la gonartrosi sia conseguente ad una situazione congenita pre-esistente o secondaria riguardante un unico compartimento del ginocchio come ad esempio nei casi di varismo o valgismo. Quando l’artrosi non compromette interamente l’articolazione è possibile ottenere discreti risultati tramite pulizia articolare con artroscopia. Quando però il dolore e la limitazione articolare compromettono in maniera invalidante le attività quotidiane del paziente, allora una valida indicazione è l’impianto di una protesi di ginocchio. Oggi le nuove tecniche di impianto e i materiali utilizzati, la rendono una soluzione sicura e duratura nel tempo. La protesi puo’ sostituire entrambi i compartimenti femoro tibiali e la femoro-rotulea, quando l’articolazione è completamente rovinata. Puo’ essere monocompartimentale quanto un solo comparto risulta rovinato e gli altri 2 sani (protesi monocompartimentale mediale, laterale o protesi di femoro-rotulea) oppure sostituirne 2 su 3 (protesi monocompartimentale mediale o laterale+ protesi di femoro-rotulea).
La riabilitazione inizia il giorno dopo l’intervento chirurgico con carico progressivo e esercizi di fisioterapia finalizzati al recupero dell’articolarità del ginocchio operato e la rieducazione alla deambulazione. Le stampelle accompagneranno il paziente per circa 30 giorni dopo l’intervento, la cyclette puo’ essere iniziata quanto prima mentre la guida viene consigliata a circa 40 giorni.
Negli ultimi anni ho frequentato il corso Stryker per utilizzare il robot Mako nella chirurgia protesica di anca e ginocchio ottenendo il brevetto e attualmente eseguo interventi di protesica robotizzata.