L’alluce rigido è l’esito di un processo degenerativo-artrosico a carico dell’articolazione del primo dito del piede con il primo metatarso (metatarso-falangea), per cui l’alluce perde la mobilità e non può più flettersi ed estendersi. La causa può essere un trauma o la conseguenza di micro-traumi ripetuti per esempio sportivi, oppure il naturale invecchiamento delle cartilagini.

QUADRO CLINICO

I sintomi sono la rigidità articolare soprattutto in flessione dorsale, dolore alla pressione ed alla deambulazione sulla regione dorsale del piede a livello dell’articolazione tra il primo metatarso e l’alluce ove si apprezza una tumefazione dura, espressione della presenza di osteofiti cioè piccoli speroni ossei artrosici cresciuti sul dorso della suddetta articolazione. In fase avanzata l’articolazione può essere così alterata da fenomeni degenerativi da divenire quasi completamente rigida rendendo difficoltosi i movimenti più semplici, come infilare le scarpe o compiere pochi passi.

DIAGNOSI

La diagnosi è semplice e solitamente clinica, apprezzando la rigidità dell’articolazione metatarso-falangea e viene confermata da una radiografia del piede in 2 proiezioni.

TRATTAMENTO

Nel tempo molteplici sono stati i tentativi terapeutici in questa patologia e alcuni sono ancora comunque utilizzati con maggiore o minore fortuna (osteotomia di arretramento, cheilotomia, artrodesi). La scelta  terapeutica deve ovviamente tener  conto dell’età del soggetto, del grado di usura articolare delle richieste funzionali. La protesi di metatarso-falangea risulta comunque una valida alternativa qualora vi sia un’articolazione notevolmente usurata, una rigidità clinica associata ad un dolore importante.

DECORSO

L’intervento dura circa 20-40 minuti e il ricovero un giorno. Il decorso post-operatorio risulta solitamente privo di dolore e la deambulazione puo’ avvenire da subito senza l’ausilio di stampelle o bastoni ma utilizzando un’apposita calzatura per circa 15-20 giorni.

Negli ultimi anni ho frequentato il corso Stryker per utilizzare il robot Mako nella chirurgia protesica di anca e ginocchio ottenendo il brevetto e attualmente eseguo interventi di protesica robotizzata.

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